Probabilmente, tra di voi c’è anche qualche pollice verde, che si potrebbe mettere nella disposizione di pensare che vi sia la possibilità di coltivare nel proprio giardino l’argan, per poi magari pure tostarlo e anche e pure estrarne l’olio. In realtà, questo vi diremmo che non è possibile, e infatti in Italia i semi della pianta di argan sono molto rari, dato che il clima del nostro Paese non è adatto a far crescere e sviluppare al meglio la pianta dell’argan, ossia la cosiddetta Argania spinosa.
E in fondo, vi basta pensare che l’Argania spinosa oggi si sviluppa solo e soltanto nei territori del Marocco, e in alcune zone della Algeria, come già abbiamo vista nell’articolo che noi abbiamo dedicato in specie alla pianta. D’altronde, anche e solo magari a livello di curiosità, qualcuno di voi potrebbe essere interessato a conoscere come possa funzionare la coltivazione e la crescita di questa pianta, e dunque e di conseguenza anche lo sviluppo del frutto di argan. Vediamo un po’ insieme in questo nostro articolo.
Come si pianta il seme?
Il seme di argan ha una struttura molto particolare: in specie, esso si ritrova ricoperto da un tegumento coriaceo il quale potrebbe rendere difficile la germinazione della pianta. Proprio per questa ragione, si usa ammorbidire tale tegumento, lasciando i semi immersi in acqua tiepida per un periodo variabile tra i due e i quattro giorni. È a partire da questo periodo che si verifica una, chiamiamola così, pre – germinazione, che permette di muoversi poi verso la vera semina del seme di argan.
Tali semi pre-germinati vengono dunque piantati con l’aiuto di alcuni particolari vasetti, con l’aiuto di un terriccio leggero, che si compone in sé e per sé di torba, di akadama e di sabbia. Da questo momento, si pone il problema di mantenere costante e misurato l’innaffiamento, in modo da tenere perlomeno umido il substrato del terriccio. Un altro modo per favorire la pre – germinazione, e che spesso viene utilizzato, è quello della vernalizzazione del seme, grazie all’aiuto dell’acido gibberellico.
La vernalizzazione del seme di argan
Il processo di vernalizzazione del seme di argan si svolge, se vogliamo, secondo due periodi consecutivi nel tempo. In prima battuta, e come già abbiamo accennato poco fa, è necessario procedere a una immersione dei semi di argan in acido gibberellico per un periodo di tempo compreso tra le 24 ore e le 72 ore, in base a quella che è la durezza del tegumento esterno, il quale circonda e protegge il cuore stesso del seme.
In secondo luogo, e successivamente, lo si lascerà stratificare a freddo, procedendo a seminare il seme in tardo autunno entro il vasetto cui abbiamo fatto riferimento prima, selezionando una profondità pari a circa il doppio della lunghezza stessa del seme. Il vasetto, qui, va lasciato all’esterno per tutta la durata della stagione invernale. In questo modo, sarà possibile vedere il seme germinare proprio in primavera.
Le condizioni ideali per lo sviluppo del seme
Come ben potete intuire anche da voi, già solo pensando a quello che può essere in sé e per sé il clima del Marocco, il seme di argan necessita, per crescere, di una piena esposizione al sole. Per quanto riguarda in specie la temperatura, il seme e in seguito la pianta di Argania spinosa ben sopporta sia temperature basse che temperature elevate, ma che preferibilmente si mantengano sopra i 3° C e sotto i 30° C.
I terreni migliori per la crescita e lo sviluppo del seme di argan è quello sabbioso e povero, dato che è una pianta rustica e ottima a resistere anche a condizioni non ottimali. Pensate inoltre che la pianta può raggiungere distanze pari a ben 30 metri nella ricerca di fonti d’acqua. Un suolo troppo umido o asfittico potrebbe essere molto pericoloso per la pianta, tanto da darle povere chance di crescita e di sviluppo.